A scuola - Primarie e Secondarie di I Grado (6-10 e 11-13) Teatro a Scuola 6-10 e 11-13 anni

incontri
un incontro a settimana (il lunedì, martedì, mercoledì o giovedì)
durata
percorsi da 10, 20 o 25 ore
prezzo
il costo varia a seconda del percorso scelto
iscrizione
Docenti


Nel 2002-2003 frequenta e si diploma al Corso di Nouveau Cirque presso la scuola di teatro di Bologna "Galante Garrone". Nello stesso anno partecipa allo spettacolo di teatro circo Un circo di baci rappresentato al festival annuale Mercantia del comune di Certaldo con la regia di Augustin Letelier, attore e regista della compagnia francese Cirque Baroque. Nel 2004 inizia la collaborazione con la Compagnia Teatro dell'Argine, nella quale lavora tuttora come attrice e insegnante di teatro e di discipline circensi (specializzata in tessuti aerei), partecipando allo spettacolo-studio Il sapore dell'acqua con la regia di Pietro Floridia. Nel 2006 recita nello spettacolo Gli Equilibristi. Primo quadrimestre con la regia di Andrea Paolucci. Negli anni partecipa in qualità di attrice e di drammaturga a spettacoli di teatro ragazzi quali Che giornata speciale, Estragona la strega pasticciona, Quando un leone bussò alla porta (regia di Giovanni Dispenza, finalista al Premio Scenario Infanzia nel 2006).Nel 2008 è attrice e drammaturga dello spettacolo di teatro ragazzi Il carretto delle storie- la trilogia delle fiabe (Hansel e Gretel, Cenerentola e Cappuccetto Rosso) (regia di Giovanni Dispenza). A partire dal 2011 inizia ad “imbarcarsi” sul Teatrobus per i viaggi nello spazio di Onda Luna (regia di Vittoria De Carlo), Verso l'infinito e oltre, Viaggio nel profondo degli abissi (regia di Giovanni Dispenza), e a trasformarsi in un elfo natalizio con I doni per Babbo Natale. Sempre sul Teatrobus partecipa allo spettacolo I Pachidermi (regia di Andrea Paolucci). Nel 2014 partecipa, come attrice al progetto Le Parole e La Città e nel 2015 scrive, in collaborazione con il Teatro dell’Argine, Facciamo Teatro - percorsi e proposte per conoscere e vivere il teatro, editore Loescher (To).


Attore e regista


luoghi
Imparare che esistono le regole, ma che se ne possono inventare di nuove,
costruire mondi che piacciono di più, vivere le proprie fantasie!
Così come un pittore utilizza colori, pennelli e tela per realizzare un quadro, l’attore utilizza se stesso per dare vita alle storie: le emozioni sono i colori, il corpo e la voce sono i pennelli, lo spazio scenico è la tela, mentre il gruppo di lavoro è la tavolozza.
Per questo motivo, in un percorso teatrale, vengono posti come principi cardine di lavoro: l’esplorazione di sé, della sfera emotiva, del proprio bagaglio di immaginazione, ma anche delle potenzialità della propria voce e del proprio corpo; l’affinamento delle abilità nel lavoro di gruppo, la capacità di relazionare, di proporre e di proporsi, unite all’accoglienza delle idee dei compagni.
• Accompagnare i bambini e le bambine all’ascolto di sé e degli altri per aiutarli ad affrontare al meglio, non solo il palcoscenico, bensì le mille sfide che la vita vorrà offrire loro.
• Rendere creativo e coinvolgente l’apprendimento scolastico, delle piccole azioni quotidiane, di eventuali brani di fiabe o tanto altro.
Durante il percorso laboratoriale, si esploreranno nuovi codici attraverso improvvisazioni e giochi teatrali, in un clima ludico. Si giocherà a rieditare il mondo, scoprendo che accanto alle normali regole se ne possono creare di nuove, da ricercare e realizzare insieme, “per costruire un mondo che ci piaccia di più”.
Il percorso
Il lavoro si articolerà in esercizi propedeutici per il corpo e la voce. Si promuoveranno giochi basati sulla fiducia, sull’ascolto di sé, degli altri e il lavoro di gruppo. Non solo acquisizione di tecniche, ma invito a scoprire e a risvegliare la propria espressività mettendosi in gioco in prima persona e riscoprendo la capacità di giocare.
Attraverso esercizi di espressività corporea, composizione coreografica, improvvisazione teatrale, si forniranno ai bambini e alle bambine gli strumenti per creare e affermare le proprie idee.
Il laboratorio teatrale diventerà spazio di incontro nel quale confrontare e condividere storie proprie e altrui nel rispetto degli equilibri, tra urgenza di raccontarsi e necessità di isolamento, tra voci e silenzi: si alleneranno corpo, voce, sentimenti, emozioni, parole e ascolto.
Il teatro verrà scoperto, oltre i cliché delle rappresentazioni televisive, e offerto come occasione in più per comunicare, esprimere, capire, conoscere gli altri e se stessi, per maturare liberamente il proprio rapporto con il mondo.
Esercizi sull’equilibrio (le direzioni, l’esplorazione dell’ambiente, i ritmi, le andature, il controllo del corpo) ed elementi di movimento creativo, espressione corporea e improvvisazione.
Esercizi sul respiro, sull’emissione vocale, sui toni, sui timbri, sui volumi, sulla connessione movimento-voce, sulla consapevolezza dello strumento voce.
Invenzione, analisi e sviluppo del personaggio.
Le relazioni tra i personaggi, le azioni, lo spazio scenico, l’elaborazione drammaturgica.
Esito finale del percorso laboratoriale sarà la presentazione al pubblico dello spettacolo nato, ideato e costruito attivamente dai bambini e dalle bambine.
Un approccio sinergico e inverso dello stesso argomento, un filo che unisce corpo, spazio, dinamica, forma e relazione!
Il percorso si sviluppa in una serie di 10 incontri della durata di 2 ore, condotti da 2 esperti esterni.
N.B. Si possono immaginare percorsi differenti, ad esempio con un numero minore o maggiore di ore, su richiesta degli/delle insegnanti stessi/e.
Percorso in lingua inglese
- 18 ore in classe;
- 2 ore di prova generale nei locali della scuola dove si terrà la lezione aperta ai genitori/saggio finale gratuito;
- 1 lezione aperta gratuita ai genitori/saggio finale;
- 1 lezione gratuita di programmazione con i docenti;
- 22 ore in classe;
- 2 ore di prova generale presso l’ITC Teatro di San Lazzaro;
- 1 lezione aperta gratuita ai genitori/saggio finale presso l’ITC Teatro di San Lazzaro, per la quale il Teatro dell’Argine mette a disposizione gratuitamente il teatro, il personale tecnico e il personale di sala;
- 1 lezione gratuita di programmazione con i docenti;
Documentazione
In accordo con i/le docenti coinvolti/e e con le famiglie, è possibile costruire la documentazione dell’esperienza attraverso la registrazione di musiche, fotografie e filmati. Questi materiali possono essere utilizzati per ulteriori attività collegate ai vari ambiti, possono servire per testimoniare il percorso fatto alle famiglie e per presentarlo sul sito web della scuola.
tutte le info su bit.ly/FestivaldelleScuole
Ampliare la conoscenza dei linguaggi espressivi,allargare l’orizzonte del “fare” e aggiungere profondità di significato all’esperienza.
La musica, in quanto esperienza artistica, permette di imparare a esprimere se stessi e a comunicare pensieri e sentimenti con modalità espressive diverse, ampliando il repertorio di autoespressione; permette inoltre di conoscere e rappresentare l’esperienza di tipo soggettivo, immaginativo, emozionale, che è il necessario complemento della conoscenza oggettiva promossa dalle scienze. La musica in quanto “arte” ci consente di guardare il mondo attraverso un particolare filtro sensoriale e interpretativo, così da offrircene visioni innovative.
• Eseguire, da soli o in gruppo, un repertorio variato di brani vocali e strumentali.
• Improvvisare, arrangiare frammenti musicali in modi e con scopi differenziati.
• Riflettere sul linguaggio musicale per cogliere, spiegare e usare strutture e funzioni fondamentali della musica.
• Ascoltare, interpretare e analizzare i messaggi musicali, nella varietà delle loro forme e delle loro funzioni.
• Orientarsi nella sovrabbondante offerta musicale della civiltà odierna, scegliere e controllare le proprie strategie fruitive in relazione alle diverse situazioni.
• Conoscere, attraverso l’esperienza e il gioco, un repertorio di opere esemplari di diversi periodi storici appartenenti anche alle culture non occidentali.
Finalità
- Promuovere la capacità di confrontarsi con ciò che è differente, mutevole, inatteso, favorendo l’esclusione di risposte standardizzate e stimolare la considerazione di più prospettive.
- Rafforzare le abilità a percepire, interpretare, capire e valutare stimoli sensoriali per capire meglio l’ambiente esterno.
Il percorso
L’approccio all’educazione musicale tiene conto di tre assi fondamentali.
2. Asse critico-comprensivo: il confronto con le opere musicali in un processo interattivo di ascolto, osservazione ed interpretazione.
3. Asse storico-contestuale: la musica considerata nei suoi rapporti con la situazione, come parte integrante e significativa delle culture.
È previsto un incontro preliminare di programmazione con gli/le insegnanti delle classi coinvolte. Al termine del percorso è possibile programmare una lezione aperta. Il laboratorio ha inoltre l’obiettivo di favorire la valorizzazione degli stili personali di ognuno e di facilitare percorsi di immaginazione creativa; si darà quindi molto spazio all’esplorazione e manipolazione sonora individuale e di gruppo, per stimolare il risveglio musicale di bambini/e e favorire il loro coinvolgimento diretto nelle varie fasi del percorso, senza che su di essi incomba la pressione di aspettative di performance da parte della guida.
La flessibilità progettuale che caratterizza il percorso formativo qui presentato sarà utile per osservare il livello di interesse/disinteresse degli alunni/e nei confronti delle attività proposte, sia di meglio corrispondere alle loro richieste di novità.
Ogni laboratorio viene programmato sulla base dell’età dei partecipanti ai quali viene proposto.
Attività e giochi musicali finalizzati all’aumento della coordinazione motoria e all’elaborazione creativa per realizzare brevi performances su base ritmica e musicale.
Le strategie e i mezzi utilizzati:
- body percussion (musica d’insieme svolta facendo suonare il corpo);
- esplorazione, sperimentazione e produzione di suoni con oggetti e strumenti musicali;
- ascolto ed esecuzione di facili melodie provenienti anche da popoli e culture diversi;
- concetti musicali di base (ritmo, timbro, altezza, durata, melodia, figura, sfondo, ecc.);
- utilizzo creativo ed espressivo del ritmo, invenzione di ritmi (voce o strumenti) da seguire con il corpo (lavoro di gruppo) e creazione di dialoghi ritmico-melodici (a coppie);
- esplorazione del rapporto tra ritmo e melodia;
- canto e uso della voce.
Il percorso propone l’utilizzo della voce (strumento principale di ciascun individuo) per produrre suoni che abbiano sembianze musicali, per pensare ad una musica che nasca dai testi parlati, dalla trasformazione delle parole quotidiane in filastrocche e canzoni.
Ciò consente una prima esplorazione delle potenzialità della voce unitamente alla musicalità delle parole per scoprire svariati itinerari di ricerca, gioco e manipolazione.
Le filastrocche inoltre favoriscono una prima verbalizzazione con significato minimo e nello stesso tempo attivano il gioco con parole.
Questa semplice attività legata alla tradizione e a usanze semplici e primordiali favorisce anche l’inserimento nell’attività di bambini/e con difficoltà di linguaggio e di relazione.
Favorire l’utilizzo della voce per scoprirne tutto il potenziale espressivo attraverso filastrocche, onomatopee, canti brevissimi e molto ripetitivi consente di “fare coraggio” alla voce anche dei più piccoli. Anche le proposte dei canti hanno l’obiettivo, soprattutto per i più piccoli, di familiarizzare con il primo strumento e più delicato strumento musicale che possiedono: la voce.
Inoltre, il rispetto dell’altro, che si instaura in dinamiche di gruppo come questa, sensibilizza i/le bambini/e ad attuare semplici norme di igiene vocale, ad avere un’emissione meno stressata e più armonica e ascoltare in maniera attiva e consapevole degli stimoli uditivi esterni.
Una particolare attenzione va al canto mimato, che permette di associare i movimenti alle frasi delle canzoni consentendo un primo riconoscimento della forma musicale. L’eventuale accompagnamento con lo strumentario Orff o con strumenti a percussione costruiti con materiali di recupero, permettono di associare in modo concreto la voce al gesto e, di conseguenza, al ritmo.
3. Il libro che suona… Letture sonore e animate
Come suona una storia? Che suono fa un libro? Questo percorso ha come fulcro centrale il libro d’autore. La storia viene letta e poi, come gli antichi menestrelli, cantata e suonata. Si proporranno canzoni composte appositamente per il racconto scelto e verranno sonorizzati, con strumenti, oggetti e voce, i vari momenti della storia; così il testo si trasforma in musica, le illustrazioni diventano uno spartito su cui realizzare performances sonore e i personaggi prendono vita grazie al potere evocativo e descrittivo dei suoni.
La musica e il canto diventano strumenti per esplorare emozioni, creare ambienti sonori e orientarsi nello sviluppo spazio-temporale della storia.
Nella fiaba musicale, parole e musica instaurano un rapporto acustico verbale stimolante: ogni effetto musicale corrisponde o scaturisce da un’immagine e ne accresce l’aspetto comunicativo. La musica assolve così la funzione di coordinare l’immaginazione e di collegare la fantasia al desiderio di esprimersi. Il binomio fiaba-musica ha altresì una forte valenza sinestetica che guida l’attenzione sia dello spettatore sia dell’esecutore lungo un tracciato che intreccia gli elementi figurativi della storia con gli elementi astratti del movimento musicale.
Per dare spazio alla libertà di scoperta di ogni bambino/a e per scoprire aspetti improvvisativi e creativi del discorso musicale, la sonorizzazione del racconto potrà anche essere fatta con differenti materiali sonori di recupero come vasetti di yogurt, bottigliette, carte rumorose e colorate.
• il corpo e la voce per riprodurre timbri e ritmi;
• strumenti a piccola percussione (forniti dall’esperto qualora non fossero disponibili a scuola oppure per integrare il materiale scolastico);
• diversi strumenti d’arte (forniti dall’esperto);
• oggetti che “diventano” strumenti (raccolti su richiesta preventiva dell’esperto);
• ambiente scolastico idoneo, sufficientemente ampio.
Il percorso prevede un totale di 17 ore così suddivise:
- 9 incontri di 1,5 ore;
- 1 incontro di 1,5 ore dedicato alla prova generale;
- 1 incontro di circa 1 ora di lezione aperta ai genitori (gratuito);
- 1 incontro di programmazione di 1 ora con le insegnanti (gratuito);
- in caso di necessità, al fine di un buon risultato del lavoro, il Teatro dell’Argine si rende disponibile a offrire gratuitamente un incontro di laboratorio supplementare.
Documentazione
I canti e le musiche utilizzate durante l’attività verranno lasciati come documentazione della stessa, in modo che anche gli/le insegnanti possano utilizzare e riproporre il materiale, creando in questo modo continuità con l’intervento dell’esperto/a. La documentazione fotografica e/o video dovrà essere concordata con gli/le insegnanti in fase di progettazione.
Questo laboratorio parteciperà di diritto al Festival delle Scuole,
tutte le info su bit.ly/FestivaldelleScuole
• ridurre ansia, stress e tensione fisica e mentale;
• identificare nella pratica ludica un’attività fondamentale per la crescita;
• proporre nuovi metodi di socializzazione;
• esprimere al meglio le emozioni e gli stati d’animo;
• favorire la libertà di espressione;
• nutrire l’intelligenza emotiva.
Finalità
La pratica costante può diventare un prezioso alleato per crescere bene dal punto di vista fisico ed emotivo, socializzando in un ambiente ludico e piacevole, sviluppando la capacità di avere rapporti migliori e fiduciosi tra compagni.
Viene sperimentato uno stato di calma e serenità, che si traduce in una condizione di sicurezza interiore e autostima. Entrare in contatto con il proprio corpo, percependo le proprie sensazioni, è fondamentale per seguire un percorso di autoconoscenza, accrescendo la fiducia nelle proprie capacità, l’armonia del corpo, della mente e delle emozioni, la gratitudine per le piccole e grandi cose, la pazienza nell’attendere, necessaria per lo sbocciare dei propri talenti.
Attraverso l’esercizio delle asana e della respirazione, attraverso canti, fiabe, filastrocche e attraverso semplici esercizi di rilassamento e meditazione, i/le bambini/e rinforzano il loro equilibrio interiore e la loro capacità di affrontare le sfide in modo sempre più sereno.
Il percorso
È richiesto un abbigliamento comodo e confortevole.
In accordo con i/le docenti coinvolti/e e con le famiglie, è possibile costruire la documentazione dell’esperienza attraverso la registrazione di musiche, fotografie e filmati. Questi materiali possono essere utilizzati per ulteriori attività collegate ai vari ambiti, possono servire per testimoniare il percorso fatto alle famiglie e per presentarlo sul sito web della scuola.
In teatro, il contributo del singolo è fondamentale: la prospettiva, l’opinione, le emozioni, le invenzioni dell’individuo non solo sono ascoltate, ma vengono continuamente sollecitate nella convinzione che l’apporto di ciascuno sia importante al fine di arrivare tutti insieme al comune obiettivo. Al contempo, l’individuo senza il gruppo non è nulla: se la squadra non è tutta presente e tutta allenata a puntino, la partita non si può giocare; se dall’orchestra manca anche solo uno strumento, la ricchezza del suono viene a mancare. Lo stesso vale per il gruppo teatrale, che è una sorta di città (e di società) in miniatura, destinata ad andare in crisi e a crollare se i suoi abitanti non danno valore a pilastri della convivenza e dell’azione comune quali il rispetto, la comprensione, la reciprocità, l’inclusione, l’impegno attivo.
Il teatro è uno specchio e una porta: aiuta a conoscere meglio se stessi, a capire le sfaccettature del proprio carattere e del proprio corpo, a guardare con indulgenza i propri limiti fornendo lo stimolo per superarli. Grazie al percorso teatrale, si apre un varco da se stessi verso l’ignoto, verso l’avventura nel mondo, verso la costruzione di nuove modalità di relazione con l’altro (quasi nuovi modelli di convivenza civile), o almeno l’educazione ad accoglierle dentro di sé. Il rispecchiamento della piccola città/società del gruppo teatrale nella più grande città/società nella quale si vive ogni giorno è quasi immediato.
Rendere creativo e coinvolgente l’apprendimento per aiutare la conoscenza del proprio essere e delle proprie emozioni, la percezione dell’altro e del mondo circostante, la consapevolezza delle possibilità espressive del corpo e della forza comunicativa del gesto teatrale.
Il percorso
- Lavorare col gruppo: ri-conosciamoci.
- Esperimenti sul corpo: il corpo come mezzo di narrazione.
- Uso espressivo del corpo per rappresentare situazioni ed emozioni.
- Rapporto tra gesto e voce.
- Rapporto con lo spazio.
- A contatto con i sentimenti: improvvisazioni utilizzando corpo e/o voce.
- Approccio al personaggio e al suo vissuto emozionale.
- Relazione tra personaggio e voce.
- Relazione tra personaggio, corpo e movimento.
- Improvvisazioni e realizzazione di un copione scritto da e con i ragazzi e le ragazze, partendo da suggestioni date, da testi noti, da notizie dal mondo o da idee originali dei/delle partecipanti stessi/e.
Novità!
Percorso Punti di Svista
Un approccio sinergico e inverso dello stesso argomento, un filo che unisce corpo, spazio, dinamica, forma e relazione!
Documentazione
In accordo con i/le docenti coinvolti/e e con le famiglie, è possibile costruire la documentazione dell’esperienza attraverso la registrazione delle musiche, fotografie e filmati. Questi materiali possono essere utilizzati per ulteriori attività collegate ai vari ambiti, possono servire per testimoniare il percorso fatto alle famiglie e per presentarlo sul sito web della scuola.
tutte le info su bit.ly/FestivaldelleScuole
SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO
Djembe - ta
Laboratorio di percussioni tradizionali dell’Africa Sub-Sahariana a cura di Francesco “Cico” Rossi - A.S.D. MAMA AFRICA DANZA
La regione in cui si snoderà il viaggio è l’area dell’allora “impero del Mali” di Soundiata Keità e ancora più nello specifico: Guinea, Burkina Faso e Mali. Sarà un viaggio nello spazio e nel tempo: dalla tradizione alla modernità, dai villaggi alle città, dai significati collettivi ai sogni dei singoli.
Il laboratorio sarà tenuto da figure qualificate dell’A.S.D. MAMA AFRICA DANZA formatesi artisticamente in Africa ed Europa in più dieci anni di esperienza, nella persona di Francesco Rossi (musicista e insegnante di percussioni), che seguirà i bambini e le bambine sostenendoli dal punto di vista laboratoriale e culturale con l’ausilio di materiale audiovisivo e strumentale.
• Entrare nella dialettica musicale, in diretto rapporto con la musica.
• Acquisire la capacità di dialogare utilizzando i linguaggi non verbali tipici della musica dell’Africa Malinkè.
• Lavorare sullo spirito di gruppo e sulla valorizzazione delle specificità.
• Elaborare il concetto di tradizione e modernità attraverso il confronto con tradizione e modernità della cultura artistica Malinkè.
• Approfondire il concetto di “figura carismatica” (all’interno del fare comune) nella visione d’insieme dei momenti di “rappresentazione” della cultura artistica Malinkè (dalle maschere ai griot, al musicista solista o ballerino/a solista).
• Gettare le basi per l’utilizzo dell’espressione artistica come espressione di sé, come gestione attiva dei propri sentimenti.
• Accettare la dimensione dell’altro come terreno di confronto.
Finalità
Il progetto prende spunto pedagogico dalla caratteristica fondamentale di questa cultura artistica: la musica è il frutto di una poliritmia, dell’amalgama di diversi ritmi che generano melodia a disposizione del solista (del tamburo “djembe”) in dialogo diretto con la danza.
La musica è assunta ad esempio di comunicazione non verbale in grado di superare le differenze e valorizzare i singoli nel risultato d’insieme; allo stesso tempo come esempio di “volontà nell’assunzione di responsabilità” da parte del singolo nei confronti del gruppo. La danza è assunta invece come presa di coscienza del proprio corpo in senso espressivo e comunicativo, come momento di coinvolgimento plurisensoriale (uditivo, della gestione dell’equilibrio, della gestione dello spazio).
Arte come linguaggio che assolve appieno il suo ruolo comunicativo in quanto “popolare” e caratteristico della cultura che la “ospita”.
Cercare, quindi, il confronto in un mondo in cui oggettivo e soggettivo (tecnica e gusto) non possono entrare in conflitto perché non sensibilmente influenzabili tra loro.
A chi è rivolto il progetto
Il progetto ha la fondamentale caratteristica di essere fruibile allo stesso modo da bimbi/e di 6 anni come di 10 anni, e dagli 11 ai 13 anni, grazie alla peculiarità delle attività proposte, in grado di porre obiettivi diversi per il conseguimento di abilità diverse senza allontanarsi dall’area semantica comune. È possibile lavorare con gruppi di età miste (6/7 anni, 8/9 anni, 9/10 anni, 11/12 anni, 12/13 anni) e con un massimo di 25 bambini/e per gruppo.
• 1 incontro gratuito di programmazione con le insegnanti.
• 1 lezione aperta gratuita ai genitori/saggio finale.
• In classe si richiede alla scuola: proiettore, lettore dvd.
• In palestra si richiede alla scuola: nastri di stoffa colorati, tessuti colorati.
• In palestra saranno utilizzati tamburi forniti dall’ass. MAMA AFRICA DANZA.
- DJOLE danza di festa dedicata alle ragazze giovani, che si svolge nelle ore calde del giorno e al calare della notte;
- DONDOUNBA danza “dimostrativa” (degli uomini forti) dell’assunzione di responsabilità nell’equilibrio lavorativo del villaggio
- TAMA evoluzione contemporanea della dondounba nel contesto della città;
- LAMBAN/DJELI DON, danza dei griot (o djeli), figure fondamentali della cultura orale Malinkè.
Nel primo incontro si racconterà il laboratorio ai bambini e alle bambine attraverso filmati e giochi di interazione con la musica, per lo sviluppo del concetto di linguaggio musicale e una sua prima decodificazione.
Il primo ritmo che si incontra è una musica di festa, espressione della gioia di vivere insieme: DJOLE. Lo legheremo a una canzone, YAMAMA, dedicata allo spirito femminile.
4°/ 5° INCONTRO: DOUNDOUNBA (Bolokonondò)/ TAMA
Il quarto e il quinto incontro saranno i momenti in cui entrerà in gioco la dimensione rituale della danza Malinkè: ovvero la danza di passaggio per eccellenza della regione di Hamana dell’Africa Malinkè (tradizionalmente maschile, ma con significati diversi nel “mondo moderno”) DUNDUNBA. La danza è fortemente codificata e in strettissima relazione con la musica costituita da un ciclo di tre “frasi” musicali.
Successivamente, creando un immaginario ponte tra passato e presente, tra villaggio e città, si vedrà come la stessa danza cambia il proprio significato con il passare del tempo e con la delocalizzazione spaziale.
Nel sesto incontro, oltre a un nuovo ritmo, si verrà a contatto con una figura importantissima della tradizione orale dell’Africa Malinkè: il “griot” (o djeli, da cui djeli don, danza dei djeli) ovvero il cantastorie e depositario della tradizione (figura nata proprio durante l’epopea mandè, con racconti che portano alla narrazione della storia del primo griot).
Il settimo incontro sarà il momento della verifica, della rilettura dei vari passaggi attraverso lo strumento dell’esperienza vissuta. Si cercherà di tradurre l’esperienza (attraverso le similitudini e le corrispondenze) in un linguaggio comune a chi il percorso non l’ha affrontato, così da poter rendere l’esperienza realmente fruibile e “digeribile”.
Gli ultimi tre incontri saranno dedicati alla costruzione dello spettacolo finale, con una coreografia fatta di movimenti e arrangiamenti musicali (dove come primo passaggio ci sarà il lavoro sul rinforzo dell’esecuzione musicale), per raccontare agli altri il percorso fatto insieme.
I ritmi affrontati possono differire rispetto a quanto sopra indicato, a seconda delle necessità e delle eventuali alternative individuate e valutate durante il percorso.
Possibili raccordi o espansioni disciplinari
Registreremo le musiche e le utilizzeremo per esperienze di ascolto e di comprensione del ritmo e delle caratteristiche melodiche; faremo una ricerca sui ritmi e le espressioni musicali tipiche dei paesi di origine degli allievi e delle allieve presenti in classe; recupereremo o costruiremo strumenti musicali a percussione e li utilizzeremo per produrre i ritmi.
Per verificare la partecipazione degli/delle alunni/e e il raggiungimento degli obiettivi previsti utilizziamo l’osservazione diretta in situazione e stimoliamo momenti di dialogo alla fine di ogni incontro. I bambini e le bambine possono così esprimere la loro valutazione dell’esperienza vissuta.
In accordo con i/le docenti coinvolti/e e le famiglie è possibile costruire una documentazione dell’esperienza attraverso la registrazione di musiche, fotografie e filmati. Questi materiali possono essere utilizzati per ulteriori attività collegate ai vari ambiti, possono servire per testimoniare il percorso fatto alle famiglie e per presentarlo sul sito web della scuola.
I laboratori prevedono il rispetto delle direttive previste nel protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 in relazione allo svolgimento in sicurezza delle attività corsistiche, pubblicato della Regione Emilia-Romagna.